Aquí tenéis un enlace de temperaturas registradas en observatorios del valle del Po:
http://it.wikipedia.org/wiki/Ondata_di_freddo_del_gennaio_1985Lo más importante es esto:
Il 10 gennaio si raggiunsero
-24 °C a Reggio Emilia, -25 °C a Parma e -15 °C a Firenze, Pontedera e Ponsacco (un primato che sarà presto battuto). Il responsabile era l'effetto albedo, ovvero la perdita di calore per irraggiamento dovuto alla spessa copertura nevosa.
L'11 gennaio la minima all'aeroporto di
Firenze precipitò a -22,2 °C, mentre l'osservatorio Ximeniano in città registrò -11 °C. Le massime furono rispettivamente di -0,4 °C e -1,2 °C.
L'Arno ghiacciò completamente. All'aeroporto di Pisa si registrarono -14,4 °C, mentre nella città il termometro scesa a -12,2 °C.
In Emilia si toccarono addirittura i -27 °C ad Anzola e a Pracchia si arrivò fino a -30 °C. Storica fu la neve a Catanzaro, che cadde anche sul lido.
Il 12 gennaio, complice il cielo sereno e l'effetto albedo, a
Firenze Peretola si raggiunsero i -23,2 °C[3], mentre l'Osservatorio Ximeniano nel centro cittadino registrò "soltanto" -10,6 °C grazie all'effetto isola di calore. A Lucca si scese a -13,4 °C e a Saline di Volterra si toccarono i -28,8 °C, mentre lungo le coste della Versilia le temperature massime non riuscivano a superare lo zero. Più a sud, freddo molto intenso anche a Grosseto (-13 °C all'aeroporto e -8 °C nel centro cittadino ma con massime tra i +4 e i +5 °C), a Frosinone con -19 °C, a Roma Ciampino con -11 °C, a Foggia Amendola con -10 °C e in provincia di Napoli con -16 °C. Gelo anche in Francia, con -17 °C a Marsiglia, e in Spagna, con -10 °C nei dintorni di Barcellona a seguito di un accumulo di quasi 50 cm di neve nei giorni precedenti. Nel frattempo, nel corso della giornata si verificò un graduale aumento della nuvolosità sulle Alpi occidentali e sulla Riviera ligure di ponente, per l'avvicinarsi di un nuovo corpo nuvoloso sui cui effetti nei giorni successivi le previsioni erano discordanti: alcuni modelli prevedevano l'arrivo di un'altra massa d'aria fredda con nevicate in pianura su tutta la penisola, altri prevedevano la risalita di aria calda con un sensibile aumento delle temperature e precipitazioni nevose soltanto dalle quote collinari in su.
Il 13 gennaio l'attesa perturbazione giunse sull'Italia. Mentre la Sardegna era già uscita dalla morsa del gelo e nella vicina Corsica i venti di scirocco facevano salire le temperature fino ai 15 °C di Ajaccio e ai 10 °C di Bastia, a Bologna la minima era di -14 °C e a Milano di -12 °C. La mattina si toccò, in una frazione di Molinella (San Pietro Capofiume) in provincia di Bologna, quella che sarebbe stata la temperatura più bassa toccata in
Pianura Padana durante l'inverno: -28,8 °C[4]. Ricominciò a nevicare su tutta la Toscana centro-settentrionale: a Firenze 8 cm di neve con la minima di -13 °C, a Pisa 5 cm di neve con la minima di -9 °C. Tuttavia, la precipitazione cominciò a rallentare d'intensità e, spostandosi verso la zona meridionale della regione e il Lazio, iniziava addirittura a cadere sotto forma di pioggia (in serata massima di 9 °C a Grosseto). Nel frattempo, le nevicate si spostavano sulla Liguria e su tutta la pianura padana, fino ad allora poco interessata.
A destacar que los -28,8ºC se consiguieron a menos de 100 metros de altitud.